Torino - cronaca di un ritiro
Di cf (del 15/04/2007 @ 19:22:48, in Dai campi di gara, linkato 2878 volte)
Maratona di Torino, 15 aprile. Le cose han cominciato ad andare male già dalla notte precedente. A letto prestissimo perché la partenza era pevista alle sei. Dato il gran caldo e dato che mia moglie non apre finestre, mi sono addormentato praticamente nudo sopra le coperte. Più tardi mia moglie, mettendosi a dormire, ha acceso il condizionatore! Mi sono svegliato verso le due di notte coperto di sudore raggelato e con 60/70 dolori di ogni tipo concentrati sulla schiena tra nuca e lombi. Sono sceso dal letto che sembravo Rigoletto tanto ero deforme: il gatto, non riconoscendomi, mi ha soffiato ed è scappato. Poco male; sveglia, colazione e trasferimento a Torino (in moto) senza problemi. Qui le prime brutte novità. Gli organizzatori torinesi hanno deciso di imitare quelli milanesi: cambio del percorso (in peggio, quasi tutto cittadino) ogni anno, cambio di data, partenza ed arrivo dalle piazze centrali dell’isola pedonale con evidenti disagi per i maratoneti. Parcheggi inesistenti per gli automobilisti, ritiro dei pettorali ad un km dagli spogliatoi, ricavati assieme al deposito borse sotto i bastioni medievali in un antro buio, totalmente privo di sedili, molto simile ad un parcheggio. Credo proprio che abbiamo disturbato i topi, inquilini abituali! Partenza ed arrivo molto lontani dagli spogliatoi e su strade strette ed in pavé….. ecc. Pacco gara misero, identico alla stramilano. Sono stati premiati: 2000 partenti, contro 3500/4000 raggiunti tre e quattro anni fa. Corsa caratterizzata dal gran caldo e dai continui saliscendi. Davvero molto faticosa. L’ho presa con calma (1 e 56 alla mezza, mi accontentavo di stare sotto le quattro), stando bene attento a bere a tutti i ristori e a prendere 3 o 4 spugne ad ogni spugnaggio. Anche così dopo il 25mo km la fatica è diventata tanta e si sommava ad un dolore alla caviglia destra persistente. Al ristoro del 30mo (ero solo 3/4 minuti in ritardo rispetto alla mezza) ho pensato di fare una sosta più lunga . Male per la caviglia che alla ripartenza “strillava”; inoltre ho dovuto toglier la maglietta perché avevo perso i cerotti sui capezzoli e sanguinavano tutti e due. Al 31mo un fotografo mi ha ritratto affranto, zoppo, seminudo e sanguinante: per un attimo si sono incrociati gli sguardi e lui ha avuto paura, avendo capito che dopo l’arrivo l’avrei cercato per sopprimerlo! E’ stato fortunato, perché dopo un altro km ho deciso di ritirarmi : in fin dei conti mica ci pagano, dev’essere un piacere. Da dov’ero la strada più breve per raggiungere gli spogliatoi era di camminare in senso inverso all corsa per un km circa. Ho così constatato che anche gli altri erano in condizioni davvero pietose, considrando che mancavano ancora dieci km all’arrivo. E’ andata così. Non mi arrendo. Bisogna cominciare a pensare alla prossima: Maratona del Riso – Vercelli – Primo maggio?